Anche le difficoltà della vita quotidiana nel periodo dell’Avvento acquistano un nuovo “profumo”. In quanto esseri umani siamo sempre chiamati ad accettare le sofferenze e le difficoltà come prove inviate dal mondo Divino. Le stesse persone che ci causano difficoltà possono essere viste come messaggeri inconsapevoli del mondo spirituale, datori di opportunità di evoluzione.
Ogni accadimento accade per insegnarci qualcosa.
L’essere umano, una volta incarnato, ha la possibilità, la dote, di incorporare realmente il Divino, che è già presente nell’atto della nascita.
Noi dobbiamo ritornare in noi, con noi e dentro di noi.
È il mondo spirituale che nella prima settimana d’Avvento ci aiuta a sperimentare ciò che realmente siamo.
Tutte le quattro settimane sono una preziosa opportunità per superare qualcosa in noi e fuori di noi.
L’Avvento predispone la nostra anima ad un’osservazione di noi stessi, ci permette di migliorare qualcosa in noi, di sviluppare talenti, di risvegliare sensi dormienti.
L’Angelo Blu, associato nell’immaginazione alla prima settimana d’Avvento, è l’Angelo del silenzio.
Nel silenzio l’uomo si raccoglie quando viene meno il frastuono del mondo fisico e il corpo eterico si trova in uno stato di maggiore ricezione.
Si dice infatti che gli Iniziati mantengano il silenzio sulle loro esperienze spirituali, mentre proseguono il cammino dell’Iniziazione. Condividono col resto degli uomini solo i frutti delle loro esperienze, senza rivelarle, fedeli alla bella pace del Sacro Silenzio.